Romain Veillon fotografa i luoghi abbandonati più belli
Romain Veillon, l'artista dell'effimero
Il fotografo Romain Veillon viaggia attraverso l'Europa (e non solo!), macchina fotografica a tracolla, e rintraccia luoghi urbani un tempo ingranditi, caduti in disuso, poi in decrepitezza. Qui ci invita in Belgio, Germania o Polonia per scoprire luoghi affascinanti.
Le sue foto catturano lo splendore che si trasforma in polvere. Gli scatti del fotografo sottolineano l'aspetto effimero dell'esistenza. Palazzi, municipi, residenze lussuose, ma anche prigioni e chiese sono posti dall'obiettivo in fasi intermedie di degrado, la natura che lentamente ma inesorabilmente riprende i suoi diritti.
Ogni fotografia di Romain Veillon sembra ricordarci l'impossibilità di essere e di essere stati. La vanità dell'uomo, non riuscendo a lasciare il segno di fronte al lavoro del tempo, è palpabile in ogni scatto.
Urbex e Orbi
Se la famosa preghiera liturgica di Papa Urbi et Orbi è rivolta al mondo, oltre i limiti ristretti di Roma, lo stesso vale per l'opera di Romain Veillon.
Anche la sua arte fotografica, Urbex, una contrazione di Urban Exploration seguita dalla cattura di immagini di luoghi abbandonati, trasmette un messaggio universale. Dal suo lavoro emana un'impressione inquietante di profanazione di un cimitero urbano, che espone corpi di pietra e acciaio in decomposizione, che inevitabilmente ci rimanda alla natura effimera della nostra stessa condizione. Il messaggio è che i nostri sforzi per scongiurare la maledizione e trovare la vita eterna sono vani.